Il bike fitting consiste nel regolare l’assetto della bici in base alle caratteristiche fisiche e al tipo di attività che l’atleta svolge. Questa valutazione biomeccanica che sembra essere una procedura molto semplice in realtà è una procedura estremamente complessa e negli anni ha visto notevoli sviluppi: negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi sia sulla prestazione che sulle patologie che il ciclista puo incontrare durante la sua attività e sempre un maggior numero di tecnologie sono state applicate per rendere il bike fitting il più accurato possibile. La complessità di questa pratica ha fatto si che i vari professionisti sviluppassero un proprio protocollo, in quanto ad oggi non esiste una standardizzazione della pratica ovvero una teoria che è valida per tutti gli atleti. Per esprimere meglio questo concetto vi sottoporrò un esempio: prendiamo due atleti che praticano lo stesso tipo di attività e entrambi hanno le stesse misure antropometriche, la logica ci suggerisce di posizionare l’altezza sella alla medesima misura, ma tramite un esame posturale rivela che uno dei soggetti ha una capacità elastica ridotta rispetto all’altro atleta; quindi, il primo soggetto potrebbe preferire un’altezza di sella più bassa rispetto al secondo. Questo banalissimo esempio ci fa capire quante sono le variabili che devono essere valutate e il motivo per cui il bike fitting non si puo ridurre ad una semplice misurazione, ma ad uno studio, che mira alla valutazione dell’atleta e al suo rapporto soggettivo con la bici.