I TRE PROBLEMI DELLA LOMBALGIA

In questo articolo vorrei parlavi di una delle patologie più frequenti che colpiscono il ciclista ovvero il dolore alla zona lombare detto anche lombalgia. Prima di iniziare a discute sulla relazione tra lombalgia e ciclismo vorrei spendere due parole per farvi capire quanto questo argomento sia complesso.

Partiamo dal primo problema di questa analisi, ovvero il dolore in quanto tale dobbiamo classificarlo come una sensazione, cioè “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.” Questa definizione data dall’International Association for the Study of Pain ci fa capire come non possiamo identificare il dolore come un semplice stimolo ma una sensazione complessa data dall’interazione di più aree del sistema nervoso centrale.

Secondo problema, le strutture che possono causare dolore. A livello del tratto lombare ci sono numerose strutture che possono causare dolore, per citare le più importanti: le capsule delle faccette articolari, la parte esterna dei dischi intervertebrali, legamenti interspinosi e longitudinali, corpi vertebrali, la dura madre, il tessuto connettivo dei nervi, i vasi sanguigni del canale spinale e i muscoli locali.

Terzo problema, il dolore è causato dalla posizione in bici o da una patologia preesistente che si acutizza durante l’attività? Capite bene che questa è una domanda di estrema importanza, in quanto le accortezze per individuare la posizione ottimale sono diverse, ed in entrambi i casi andrà analizzata in maniera scrupolosa tramite test finisci e posturali la regione lombare.

A questo punto capirete ben la complessità dell’argomento, in quanto esistono numerose strutture articolari e non che possono causare dolore e dall’impossibilità di effettuare una diagnosi utilizzando semplicemente il dolore come sintomo differenziale. Inoltre, non è possibile scartare l’ipotesi che il dolore sia causato da una patologia o da uno stato di degenerazione articolare che affligge l’atleta.

Quindi come si interviene? come si fa a identificare la posizione ideale per ridurre il dolore? Per prima cosa è essenziale avere un protocollo sviluppato in più fasi che consenta di valutare differenti possibilità.

  1. Anamnesi: la prima parte della visita, ovvero una raccolta dati tramite domande specifiche e mirate. Individuando una patologia preesistente come una discopatia (ernia o protrusione), artrosi o un dolore cronico alla schiena causato dall’attività lavorativa ci permette di impostare la visita analizzando i compensi creati dalla patologia. L’analisi del dolore è un altro passo fondamentale all’interno dell’anamnesi, come abbiamo visto prima non è possibile ridurre il dolore ad un semplice stimolo, quindi, è fondamentale analizzarlo in maniera approfondita.
  1. Test fisici: la seconda fase ha lo scopo di testare dal punto di vista fisico l’atleta tramite dei test fisici, in questo caso ci concentreremo sulla regione lombare. Palpazione delle strutture della zona, test di elasticità muscolare, test di forza dei muscoli posteriori e anteriori, test di mobilità consentono di analizzare le restrizioni del tratto lombare.
  1. Bike fitting: chiaramente è il momento centrale della visita, è necessario utilizzare tutte le informazioni raccolte precedentemente e sfruttarle al fine di trovare la posizione ideale.Tipologia e posizione della sella, insieme alla posizione delle tacche e del manubrio sono i tre vicoli su qui bisogna lavorare per modificare i vari di flessione della schiena e mobilita verticale e laterale del bacino.
  1. Prova su strada: è logico pensare che non è possibile valutare il miglioramento della sintomatologia soltanto nella sede della visita ma è indispensabile fare una prova su strada. Vi faccio un esempio, prendiamo in considerazione un atleta che soffre di lombalgia ma che insorge dopo 1.5h di attività, capite bene che è improponibile farlo pedalare in studio per valutare l’andamento del dolore, allora è fondamentale avere un feedback dopo qualche uscita in bici per valutarne l’andamento.
  1. Esercizi: in molti casi è fondamentale impostare un piano di esercizi per migliorare la condizione fisica dell’atleta. Questo è un passo spesso sottovalutato ma che ricopre un ruolo fondamentale all’interno della stagione.

In questo articolo ho voluto descrivere tre problemi da affrontare quando si parla di dolore lombare legato al ciclismo, inoltre non è possibile avere un protocollo specifico per il trattamento e la risoluzione del dolore in quanto ogni caso deve essere affrontato in maniera soggettiva valutando tutti i fattori aggravanti e le varie condizioni  ad esso collegato.

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